Amore e sentimenti

Aspettami tra i fiori del caffè (Silvia Di Natale)

Elena ha sempre odiato l’aroma del caffè. Forse perché la torrefazione di famiglia per suo nonno e suo padre era come un’ossessione da cui lei non voleva essere contagiata. Per questo si è sempre dedicata ai suoi studi di storia, agli archivi e alla ricerca, pensando che il nostro passato non abbia nulla a che fare con il caffè. Nelle settimane successive alla laurea, però, la sua vita cambia completamente: irretita da Fernando, affascinante coltivatore di caffè sudamericano, Elena decide di partire con lui per la Colombia e di trascorrere qualche giorno a Tamiaca, sulle montagne da cui proviene l’uomo. Ben presto si renderà conto che quella città piena di volti sorridenti e Fernando nascondono segreti che potrebbero mettere in pericolo la sua stessa vita.

La misura della felicità (Gabrielle Zevin)

Dalla morte della moglie, A. J. Fikry è diventato un uomo scostante e scorbutico, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di abbassare i prezzi. Ma tutto cambia una sera come tante, quando, rientrando in libreria, A. J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia. Al collo ha un biglietto scritto dalla madre: questa è Maya. Ha due anni è molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. A. J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un’insaziabile curiosità e da un’attrazione istintiva per i libri, per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine all’interno e, grazie a lei, A. J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio. Trovando infine la forza per aprirsi a un nuovo, inatteso amore.

Correva l’anno del nostro amore (Caterina Bonvicini)

Nel giardino della vecchia villa Olivia e Valerio giocano felici. Sono cresciuti insieme e da sempre sono amici inseparabili. Lei è l’erede di una ricca famiglia di industriali, mentre il ragazzino è figlio del giardiniere e della cameriera. Differenze profonde nell’Italia pericolosa e instabile degli anni Settanta che per due bambini non significano nulla. In una sera speciale, a cinque anni, Olivia e Valerio si danno il primo bacio. Ma dopo poco sono costretti a darsi anche il primo addio, perché Valerio si trasferisce in un’altra città. Da quel momento la vita prova a separarli, senza riuscirci: quello che li lega è troppo forte. Anno dopo anno si rincontrano solo per istanti che hanno il sapore dell’eternità. E l’amicizia a poco a poco si trasforma in qualcosa di più intenso. Un sentimento che fa paura, un amore difficile da difendere, soprattutto se si prendono strade che portano ad allontanarsi. Olivia gira il mondo in cerca di sé stessa e Valerio si chiude in una carriera che non gli appartiene, trascinato da un’Italia senza identità. Eppure continuano a inseguirsi, a incrociarsi, a pensare l’uno all’altro. Perché due anime unite nel profondo possono essere distanti migliaia di chilometri e aver fatto milioni di sbagli, ma non possono perdersi mai.

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