Boys: tutti i consigli per NON farsi lasciare in dieci giorni

Se dai film si impara, il cult “Come farsi lasciare in dieci giorni” ha senza dubbio insegnato a tutte noi che anche il più innamorato dei boys può vacillare. E questo accade, matematicamente, quando facciamo alcuni – imperdonabili – errori.

Sì ragazze, qualche volta è anche colpa nostra. Ma quali sono gli errori “girlish” più diffusi (e pericolosi) da evitare per far veleggiare la vostra storia d’amore verso l’happy ending? Lo abbiamo chiesto a Gaia Parenti, autrice del Manuale di prevenzione amorosa per donne single, edito da Ultra Life, che ci ha dato alcuni preziosissimi consigli!

Il "Manuale di prevenzione amorosa per donne single" di Gaia Parenti, edito da Ultra Life. Sempre a portata di mano...

Il “Manuale di prevenzione amorosa per donne single” di Gaia Parenti, edito da Ultra Life. Sempre a portata di mano…

Non incappate nella “modalità da dipendenza affettiva”

È la logica più malsana. Non si riesce, infatti, a dar vita a spazi propri, ma si vive solo per la felicità del boy in questione. Solitamente, chi inciampa in questa idea sbagliata di amore, si trova nelle grinfie di un manipolatore affettivo.

Non fatevi travolgere dal gioco “troppo è ancora poco”

Ricordate che il corpo come anche l’emotività, hanno un grande valore. Quindi non donatevi con leggerezza, ma considerandovi gioielli. Tanto preziosi da essere meritati solo da ragazzi altrettanto “lussuosi” (emotivamente, ovvio!). Se ci si comporta da bigiotteria…

Non fate le “bisognose”… ma nemmeno le “emancipate top”

Insomma, ormai l’avrete capito. I boys amano avere i loro spazi “sicuri” che esulano dal controllo. Più sarete capaci di lasciarglieli, più avrete da raccontarvi e lui vi stimerà, toccando con mano che riuscite a cavarvela alla grande senza di lui. Vietato, però, fare le splendide. Lui, infatti, potrebbe sentirsi messo da parte. E questo non piace a nessuno, non solo ai ragazzi.

Non dimenticatevi di ascoltarvi

Ascoltatevi, ascoltate il vostro corpo, ascoltate le vostre emozioni. Non guardate fuori, non guardate lui, concentratevi su voi stesse e su ciò che vi dà. Quindi, fatevi le domande giuste: cosa provo davvero quando sto con lui? Come mi fa sentire? Solo così capiamo davvero cosa e chi vogliamo.

Non scordate l’equilibrio

Sembra paradossale, ma qualche volta si trova l’equilibrio proprio dopo aver toccato i due estremi. Per esempio, molte ragazze sono state dipendenti affettive per poi passare all’altro estremo. In questi casi, è importante lavorare su se stesse facendo degli esercizi, anche piccoli. Ci si può magari allenare con ragazzi dei quali non siamo particolarmente attratte e quindi il coinvolgimento emotivo è meno forte, a fare piccoli passi, imparando a dire NO, quando non ci va di fare una cosa. O, meglio ancora, quando una cosa ci ferisce, o si prova un’emozione negativa. Così non solo si impara a comunicare ciò che si prova, ma si apprende a distinguere le emozioni e a gestirle in modi diversi.

Leave a Comment