Il Cliff Diving in 5 punti

Una lunga caduta libera contro gravità e vertigini. Questo è il Cliff Diving, una delle discipline sportive più adrenaliniche e spettacolari di sempre. Ecco di cosa si tratta:

1 – The RedBull Cliff Diving. Prima del 2009 i tuffi dalle grandi altezze erano organizzati in singole esibizioni. Il progetto delle World Series nasce nel 2008 da una di queste gare che si è tenuta in Austria, proprio nella sede di RedBull. Dal 2009 la Red Bull ha fornito il palcoscenico perfetto per i tuffi dalle grandi altezze dando spazio e visibilità ai più importanti e spericolati atleti del mondo, dapprima solo con tappe europee e poi toccando i quattro continenti, l’unico che manca all’appello è quello africano. Dal 2014 è nata anche la competizione femminile. Uno sport per veri duri, che porta i tuffatori a lanciarsi in posti mozzafiato in giro per tutto il mondo.

2 – Contro le vertigini. Gli atleti si lanciano da un altezza massima di 28 metri senza alcuna protezione: “concentrazione, abilità, tecnica e capacità di controllo del proprio corpo sono fondamentali” come ci ha spiegato la tuffatrice australiana Helena Merten. Un’altezza pari a otto piani di un palazzo che i tuffatori coprono in pochissimi secondi raggiungendo una velocità di 85 km all’ora.

3 – Rischi del mestiere. Viste l’altezza e la velocità, l’atleta corre i maggiori rischi in fase di atterraggio: le parti del corpo già immerse subiscono infatti una profonda decelerazione mentre la parte ancora fuori dall’acqua mantiene una forte velocità. Per questo motivo il tuffatore deve mantenere la massima tensione fisica, irrigidendo i muscoli e immergendosi in profondità per evitare la compressione di determinate parti del corpo. Gli atleti possono contare su due aiuti, come ci spiega Alessandro De Rose, unico italiano a partecipare alle World Series e ad aver preso parte ai Mondiali di Kazan della scorsa estate: “individuare la superficie dell’acqua da altezze così elevate è estremamente complicato. Per questo motivo durante le competizioni la superficie viene rotta da uno schizzo d’acqua: le increspatura aiutano gli atleti ad orientarsi. Inoltre possiamo contare sulla presenza dei subacquei che restano ad una distanza minima di sicurezza e che intervengono dopo ogni tuffo per assicurarsi che l’atleta sia tutto intero”.

4 – Location. Scogliere altissime, laghi, mare e acque cristalline sono le location perfette per lanciarsi in acrobazie senza precedenti. L’edizione 2016 delle World Series, ad esempio, tocca posti eccezionali come il Lago Possum Kingdom in Texas, chiamato con un nome che è già simbolo di impresa mozzafiato: l’Hell’s Gate! Si ritorna poi in Europa, a Copenaghen con la piattaforma allestita sul tetto del Teatro dell’Opera e a Polignano a Mare dove il 28 agosto gli atleti si lanceranno dalla terrazza privata di una casa. E poi le Azzorre, in Portogallo, i bastioni de La Rochelle in Francia, il Blue Lagoon in Galles o il ponte Mostar simbolo della Bosnia-Erzegovina. L’incoronazione dei vincitori delle World Series, invece, avverrà per la prima volta negli Emirati Arabi e precisamente nel distretto di Dubai Marina.

5 – World Series 2016. Per quanto riguarda la competizione maschile, i migliori 6 diver dell’edizione 2015 si sono pre-qualificati per la Red Bull Cliff Diving World Series 2016. Le selezioni per gli altri 4 atleti sono state fatte in base al ranking della classifica mondiale dello scorso anno. In più in ogni eventi ci sono 4 wildcards, ossia 4 atleti che vengono selezionati in base al merito: Alessandro De Rose, ad esempio si è classificato 7° in coppa del mondo ed è entrato quasi di diritto nelle world series di quest’anno. Per le donne, invece, sono 5 le atlete classificate a cui si è aggiunta Helena Merten grazie al secondo posto ottenuto alla Coppa del Mondo di febbraio ad Abu Dhabi.

 

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