Come difenderci dalla violenza psicologica

Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Cinzia Mammoliti, criminologa, racconta che “Può non essere semplice distinguere e definire la violenza psicologica perché è fatta di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e finiscono per privare la vittima del proprio valore, riducendola a un oggetto. Il lento insinuarsi di tali atteggiamenti, anche perché difficile da rilevare in modo chiaro, finisce spesso per essere accolto dalla donna. Contemporaneamente, il maltrattamento procura sofferenza e corrode, influenzando l’autostima della vittima, manipolandone lo stato psichico, restringendone la libertà d’azione e spaventandola”.
Ecco perché è importante imparare a riconoscere l’amore sano che da gioia e felicità, da quello malato, che invece procura sofferenza e sentimenti negativi.
Per capire meglio chi potremmo avere davanti, la criminologa Mammoliti ha disegnato per punti un identikit del manipolatore affettivo e della vittima-tipo:

IL MANIPOLATORE AFFETTIVO

– Indossa maschere per non farsi riconoscere

– Si presenta spesso in maniera seduttiva per agganciare la preda

– Recita spesso la parte della vittima

– Ha un forte bisogno di controllo

– Mente o omette – Predica bene e razzola mal

e- Predica il falso per sapere il vero

– Comunica in maniera ambigua, confusa e contraddittoria

– Usa la colpevolizzazione, la denigrazione e l’umiliazione

– Critica e contraddice spesso

– Ridicolizza e sminuisce le cose che interessano il/la partner

– Usa il silenzio per destabilizzare la vittima

– Usa il ricatto affettivo e le minacce

– E’ invidioso/a e geloso/a

– Porta la vittima a fare cose che la stessa non farebbe

– E’ spesso affetto/a da disturbo narcisistico di personalità

 

LA VITTIMA

– Ha un forte bisogno di amore, appartenenza, approvazione e riconoscimento

– Ha una visione positiva e solare della vita e delle persone e fatica a vedere il male gratuito

– E’ spesso ingenua e poco maliziosa

– Ha un apparato valoriale molto alto e spesso idealizzato

– Tende a negare realtà sgradevoli e fatica a razionalizzare in presenza di sentimenti

– Tende ad annoiarsi facilmente e ha bisogno di emozioni forti

 

I link utili:

http://www.direcontrolaviolenza.it/

http://www.globalhumanitariaitalia.org/

http://www.arche.it/it/index.html

http://www.donnechecontano.it/

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