Eliminazione della violenza sulle donne: le 4 parole che ci descrivono

Sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica. Sensibilizzare gli uomini adulti e i bambini, ancora capaci di modificare il modo di pensare. E sensibilizzare anche le donne, troppo spesso impegnate a puntare il dito su altre donne. Invece di comprenderle e farsi partecipi del loro dolore.

La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne serve a tutto questo. E a molto di più.

Si tratta, infatti, anche un momento nel quale tutte noi possiamo fermarci a riflettere sul nostro universo chiedendoci come venga tratteggiato. Quale sia, insomma, la percezione dell’essere donna.

Un esercizio, critico e autocritico, che abbiamo scelto di fare anche noi di Ragazzamoderna.it individuando le 5 parole che, secondo noi, descrivono al meglio il mondo femminile che viviamo ogni giorno. Alcune sono bellissime, altre orribili anche solo da pensare. Eppure coesistono entrambe. Perché essere donna, oggi, significa poter sognare un futuro in grande e dover anche fare i conti con le maldicenze sui social. Essere stata spronata a credere fortemente in se stessi e guardarsi costantemente le spalle.

Allora, siete curiose di scoprire quali sono le parole che noi associamo all’essere donna? Continua a leggere e scopri la top 5 delle parole e, soprattutto, perché abbiamo deciso di sceglierle.

#1 – Forza

Essere se stesse. Anche se fare questo tipo di scelta porta con sé sacrificio, amaro in bocca, difficoltà. Più volte abbiamo raccontato la forza di ragazze dalle scelte coraggiose. E siamo certe che per  combattere la violenza sulle donne significhi anche aumentare la nostra consapevolezza di non essere assolutamente “il sesso debole”. Volete una lettura d’ispirazione? “Belle forti. Ragazze che vogliono essere se stesse” del quale vi abbiamo raccontato qualche tempo fa. Scoprite di che cosa si tratta cliccando qui.

#2 – Violenza

Molestie, soprusi, femminicidi. Purtroppo il binomio donne-violenza è più che mai attuale, come ci ricordano telegiornali e approfondimenti sui giornali. I dati non sono per nulla incoraggianti – gli omicidi di fidanzate, ex e mogli – non sono in diminuzione e le storie, fatte di stalkeraggio, di angherie progressive e di paura, davvero terribili. Una luce in fondo al tunnel, però, c’è: ricordate che ogni uomo viene cresciuto da una donna. Quindi, insegniamo loro ad avere rispetto, a trattarci con attenzione e cura, ad ascoltarci e aiutarci. Un “cambio di mentalità” tutto da costruire che, però, darà certamente i suoi frutti.

#3 – Bodyshaming

Troppo magra o in carne, troppo alta o bassa, bionda o mora, chiara o scura. Ognuna di noi, almeno una volta nella vita, è stata presa in giro o mortificata per il suo aspetto fisico. Il bodyshaming, questo il nome della pratica che prevede commenti acidi e offensivi, colpisce nella vita di tutti i giorni come sui social. Un fenomeno che coinvolge milioni e milioni di donne nel mondo e non risparmia personaggi noti, influencer, modelle. Una per tutte Chiara Ferragni, nel mirino per i piedi troppo lunghi e goffi (quando lei è sempre uno schianto).

Il fenomeno è così diffuso soprattutto sul web – secondo le stime sono 55 milioni le donne vittime di bodyshaming – che Rimmel, nota casa di cosmetici, ha lanciato lancia la campagna globale #IWILLNOTBEDELETED per combattere, appunto il beauty cyberbullismo che obbliga moltissime utenti a cancellare le proprie immagini dai social.

Il video, bellissimo, guardatelo qui sotto!

Ma perché parliamo di aspetto fisico nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne? Perché purtroppo molto spesso a prendere in giro una donna per il suo aspetto è proprio un’altra donna. Come se sottolineare il piccolo difetto di un’altra ci rendesse più belle o più attraenti. Non solo. Chi schernisce è insicuro, teme il confronto che sa di non saper sostenere.

Alla prossima ragazze, prima di dire una cattiveria, pensateci bene!

#4 – Leadership

E cioè, donne e lavoro, visto che la leadership è la caratteristica propria di un capo, di chi ha carisma e con le proprie capacità si afferma e si fa seguire. In questo le donne hanno dimostrato ormai da molto tempo di essere straordinarie, gli unici che non sembrano essersene accorti, però, sono proprio gli uomini. Basta pensare al mondo patinato hollywoodiano dove molte attrici di fama internazionale hanno denunciato il fatto di essere pagate, per lo stesso ruolo, decisamente meno dei colleghi maschi.

Sta di fatto, però, che imprenditrici, professioniste di altissimo livello e personalità influenti in diversi campi stanno sdoganando il mito dell’uomo inequivocabilmente “più capace” di una rappresentante del gentil sesso. La diversità esiste, in verità, tra chi ha e chi non ha le potenzialità per arrivare dove desidera. E non si tratta certo di una questione di genere.

A sostenere, e soprattutto insegnare, un concetto così importante è la bellissima “Storia della buona notte per bambine ribelli”, raccolta nella quale si delineano per sommi capi le vite di donne pioniere nelle loro rispettive discipline. Per sapere tutto sul libro clicca qui.

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