Giornata Mondiale degli Oceani, cosa c’è da sapere per salvaguardarli

Essere più consapevoli della bellezza, ma anche della fragilità, dei mari. Le distese di acqua salata che occupano più della metà della superficie terrestre, tanto da farle guadagnare l’appellativo di Pianeta Blu.

È il messaggio della Giornata Mondiale degli Oceani che si celebra oggi 8 giugno. Un appuntamento voluto anche dall’ONU proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare questi affascinanti ecosistemi seriamente minacciati dalle attività dell’uomo.

Sì, lo stile di vita della nostra società ha un forte impatto sulla salute degli oceani. Ma tutti noi possiamo, con semplici accortezze, collaborare nel proteggerli. Ecco quali sono i principali rischi per l’ecosistema marino e le azioni che possiamo mettere in atto quotidianamente per contrastarli.

 

  • L’inquinamento, in particolare di materie plastiche

Dai sacchetti di plastica che vengono scambiati per cibo alle reti per la pesca, che avvolgono mortalmente non solo pesci ma anche cetacei e uccelli. E poi le cannucce e i tappi che, ingeriti, si bloccano in gola e le microplastiche, dannose persino per il piccolissimo plancton. Secondo alcuni studi, sono 690 le specie minacciate dai rifiuti gettati in mare e ben il 90 per cento degli uccelli marini tra cui albatross, berte e pinguini, ha ingerito plastica.

Noi cosa possiamo fare? Semplice. Quando lasciamo la spiaggia raccogliamo tutti i rifiuti prodotti e… ricicliamoli!

  • La pesca illegale

Eccessivo e condotto con sistemi distruttivi dell’ecosistema, lo sfruttamento intensivo e indiscriminato delle risorse ittiche causa l’impoverimento dei mari. Infatti, utilizzando tecniche di pesca tutt’altro che selettive (come la tristemente nota tecnica “a strascico”), vengono catturati non solo i cosiddetti “pesci bersaglio”, ma anche esemplari troppo giovani. E, accidentalmente, uccelli marini, tartarughe, squali. Che poi vengono rigettati in mare morti o morenti.

 

Noi cosa possiamo fare? Leggere le etichette e verificare la provenienza del pescato: meglio evitare quello proveniente ad esempio dall’Oceano Indiano, dove le tecniche di cattura sono intensive.

  • Riscaldamento globale

Il surriscaldamento di atmosfera e mari è un problema complesso che vede, tra le principali conseguenze, la distruzione delle coste e la moria delle specie ittiche. Un problema che per noi italiani si fa ancora più rilevante se considerato che il nostro paese è circondato dal mare!

Noi cosa possiamo fare? Dal fare attenzione agli sprechi allo spostarsi in modo ecologico, le accortezze sono sempre quelle che “fanno bene al pianeta”.

 

Vuoi celebrare la Giornata Mondiale degli Oceani in grande stile? Fallo insieme Adidas e Gardaland con il suo Sea Life Aquarium!

  • Tra il 5  l’11 giugno iscriviti alla digital running promossa da Adidas per Parley, organizzazione che protegge i mari, e corri. Ogni chilometro macinato si somma a quelli percorsi dagli altri ambassador degli oceani, e contribuisce a diffondere il messaggio di salvaguardia. Durante la corsa è anche possibile ascoltare l’apposita story run e conoscere meglio il delicato ecosistema che si desidera salvaguardare. Clicca qui per tutte le info.
  • Venerdì 9 giugno partecipa alla suggestiva performance multimediale “Umanità libro I” che racconta – tra parola, danza e musica – il ciclo di vita della “medusa immortale”, l’unico essere vivente capace di generare diverse copie di se stessa. Un inno alla vita capace di conquistare. Non perdete quindi l’occasione di visitare anche le altre novità di Gardaland Sealife Aquarium come lo Squalo Chitarra e la Foresta Amazzonica.

 

 

 

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