Giovanissimo è già una star: vi presentiamo Matteo Markus Bok

A soli 14 anni Matteo Markus Bok è un artista completo: arrivato alla finale di The Voice Kids Germania, in Italia ha conquistato i giudici di Italia’s Got Talent.

Due chiacchiere con il cantautore italo-tedesco 

 

Markus, com’è nata la tua passione per la musica e qual è il tuo cantante preferito?

A nove anni ero già appassionato di musica. Non pensavo però di poter arrivare a cantare, ma grazie a mia sorella che mi ha proposto per la parte di Simba nel musical della scuola “Il Re Leone”, ho scoperto di poterlo fare bene e ho scelto di intraprendere questa strada.
Un cantante che ammiro molto è Ed Sheeran, lo seguo da anni ormai, mi piace per la sua semplicità: nei suoi live spesso si esibisce solo con voce e chitarra. Si vede che canta prima di tutto per passione.

Qual è la tua principale fonte di ispirazione e com’è nato il tuo singolo “È diventata primavera”?

È una canzone che ho scritto a quattro mani con mia sorella e ho dedicato a mio padre. Per la stesura di questo pezzo ho preso spunto da un tema che ho scritto a scuola, sulla lontananza di mio padre che si è trasferito in Piemonte: i miei genitori sono separati, io e mia sorella stiamo con mia madre a Milano, quindi non riesco a vederlo quanto vorrei.

Puoi raccontarci come passa la sua giornata una star della tua età?

Dipende dalle giornate. Quando sono a Milano di solito mi alzo presto e vado a scuola fino alle due di pomeriggio, poi torno a casa faccio pranzo e comincio subito a fare lezione: canto, chitarra, piano a seconda delle volte. Vado avanti fino alle sei più o meno e dopo cena attacco a fare i compiti, per mettermi in pari con il programma scolastico.

E ci riesci?

Da solo non ci riuscirei. Viaggio spesso e quindi non sempre posso seguire le lezioni in classe, quindi ho un tutor per riprendere le materie che salto in quei giorni.

A cosa non rinunceresti, neppure per la musica?

Alla mia famiglia: è grazie a loro che ho intrapreso questo percorso e raggiunto i primi traguardi. Non farei nulla senza di loro.

Sei arrivato in finale a “The Voice Kids” edizione tedesca: quali differenze hai riscontrato con Italia’s Got Talent?

Quella in Germania è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Mi ha dato la spinta nel mondo della musica e oltre ad essere un grande palco, mi è piaciuto il fatto che ci fossero molti miei coetanei con la mia stessa passione: stavamo nei corridoi a cantare e suonare. Un anno e mezzo dopo siamo ancora in contatto e ci vediamo nei weekend. In Italia non è stato lo stesso, i partecipanti avevano età eterogenee e quindi non ho stretto forti legami. Inoltre, ho patito il fatto di non poter scegliere liberamente cosa dire e le canzoni per le esibizioni.

Sei italo-tedesco, dunque dobbiamo chiedertelo: mondiali Italia-Germania, che squadra tiferesti?

Tifo Milan ma non seguo molto il calcio. Mi piace giocarci a scuola con gli amici. Riguardo i Mondiali, mi è capitato da piccolo di assistere a una sfida tra Italia e Germania con la famiglia di un mio amico: io ero l’unico ad esultare ad ogni goal. Diciamo che sono fortunato, perché comunque vada son sempre contento per il risultato.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro: teatro, tv o musica?

Nel mio futuro vedo solo la musica. Mi piacerebbe fare un intero album, di nove canzoni. Per ora il 12 maggio uscirà il mio nuovo brano “Just One Lie” che distribuirà Sony Music.Il mio sogno più grande è andare a vivere in America e riuscire a far musica anche lì: sarebbe il mio goal.

Cosa consiglieresti ai tuoi coetanei che hanno il tuo stesso sogno?

Di non arrendersi mai, anche quando si pensa di non farcela. Prima di iniziare a fare qualcosa in questo campo ci ho messo sei anni. Non mollate mai: cercate sempre di migliorarvi e non pensate di essere arrivati al massimo, perché il massimo non si raggiunge mai.

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