Intervista a Krim Foll Fox: una vita da cosplayer

Si chiama Giada Russo, in arte Krim Foll Fox, ha ventotto anni ed è una cosplayer.

Che cosa significa? Scopriamolo insieme!

Cosplay è una parola formata dalla fusione di  “costume” (costume) e “play” (gioco o interpretazione) e indica chi indossa i costumi di personaggi di fumetti, videogiochi e cartoni animati, interpretando il loro modo di agire. Si tratta di una moda che ormai ha contagiato tutto il mondo, un hobby divertente che per Giada è diventato un lavoro: “sui social e nelle fiere del fumetto mi conoscono come Krim Foll Fox e sui miei canali tratto temi come il makeup e how to make cosplay“. Nel caso di Giada però, il cosplay è più di un hobby: laureata in moda e costume teatrale, la sua passione per i vestiti nasce già nel corso dell’infanzia, quando ritagliava e rivisitava i vestiti di sua madre. Oggi crea costumi da cosplayer su richiesta e nel tempo libero partecipa alle fiere e ai contest, interpretando i suoi personaggi preferiti.

Krim Foll Fox, perché questo nick?

Krim Foll è il nome che utilizzavo nei videogiochi, a cui poi ho aggiunto Fox, perché ho un debole per le volpi.

Come hai scoperto il mondo del Cosplay?

Nel 2014. Un mio amico mi chiese di presentare un evento cosplay ad Agrigento, Agra Comics. Nel corso della sfilata sono rimasta davvero colpita dagli abiti e ho deciso di saperne di più su questo mondo. Ho scoperto che quella del cosplay è una cultura che si sta radicando molto: esistono contest e persino le olimpiadi di cosplay, che si svolgono come veri e propri campionati, in cui solitamente vince la riproduzione più fedele del personaggio.

Che cosa ti ha colpita di questo hobby?

Il fatto che, pur attingendo dalla fantasia, ti faccia rimanere a contatto con la realtà. Inoltre se si è un po’ creativi, non è neppure costoso: per la realizzazione di grandissime ali di un personaggio del game Aion, con cui quest’anno ho vinto come “miglior costume femminile” all’Etna Comics, ho utilizzato un rullo di pluriball da 45 metri da cui ho ricavato delle piume che poi ho colorato con delle bombolette. Sembravano vere!

Quando hai partecipato al tuo primo contest?

Nel 2016 ho interpretato Aphrodite, un cavaliere dello zodiaco molto femminile e poco portato nelle fiere. È stata un’esperienza bellissima e appagante, anche perché sono riuscita a passare le selezioni dell’Etna Comics e ad accedere al campionato nazionale, gareggiando alle finali del Lucca Comics, dove purtroppo non ho vinto. Ma per essere il mio primo contest, è stato un buon risultato.

Il Lucca Comics è un evento ormai molto noto in Italia. Cosa ti è rimasto di quella esperienza?

I costumi! Sembrava di stare in un backstage cinematografico, erano davvero di alto livello. È stata un’emozione fortissima stare su quel palco, tanto che quest’anno ci ho riprovato all’Etna Comics, dove ho vinto come miglior costume femminile, interpretando Elyos Ranger, il costume alato di cui vi parlavo prima.

Qual è il tu personaggio preferito?

Bella domanda! Sono molto legata ai personaggi che ho interpretato, per il prossimo abito però mi piacerebbe creare un “Original” a tema egizio, ovvero un personaggio non esistente nei fumetti e cartoni, creato dal nulla.

Quanto tempo richiede la realizzazione di un costume?

Molto. Ci ho messo cinque mesi per realizzare l’abito con cui ho vinto il contest di quest’anno. Io poi sono lenta nella realizzazione, anche perché sono autodidatta: all’accademia è stato tutto molto teorico, dunque tutto quello che so l’ho imparato da mia madre e mia nonna, oltre che da alcuni tutorial. Ho anche seguito un corso di cucito da cui mi hanno buttato fuori perché non seguivo molto le regole: ho mostrato alla docente che la stessa tecnica che ci stava insegnando poteva essere realizzata in modo diverso. Sicuramente, però, più avanti ci riproverò, perché voglio diventare più veloce nel lavoro.

Progetti per il futuro?

Vorrei continuare con le fiere e i contest più grandi. Così come con la realizzazione di abiti su richiesta e i tutorial su youtube, perchè noto che le persone conoscono ancora poco questa realtà.

Che cosa consigli ad una appassionata/o di cosplay alle prime armi?

Di visitare le fiere e capire se acquistare l’abito o confezionarselo da sé, senza investire troppo, per iniziare. Piano piano poi si può crescere di livello, interpretando personaggi via via più complessi. Adesso faccio anche “crossplay”, ovvero interpreto personaggi di sesso opposto, cosa che richiede più preparazione, perché non si tratta solamente di indossare un vestito, ma anche di imitare le movenze del personggio e la sua fisicità.

 

 

Per seguire Giada e i suoi lavori:

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