La Maledetta Primavera di Greta per Fiore

In carcere, ragazzi e ragazze non si possono frequentare e non hanno attività in comune, ma nonostante la detenzione e il divieto assoluto d’incontro riescono lo stesso a vivere storie d’amore: relazioni fatte di lettere, di sguardi scambiati da una cella all’altra, di conversazioni nascoste all’attenzione della polizia penitenziaria.

È quanto accade anche Daphne e Josh, protagonisti della pellicola Fiore” firmata dal regista Claudio Giovannesi e candidato al Festival di Cannes. Colonna sonora del lungometraggio, il brano “Maledetta Primavera” di Loretta Goggi, reinterpretato dalla cantante di Amici 12 Greta Manuzi.

RagazzaModerna.it l’ha intervistata in esclusiva per voi, chiedendole di raccontarci questa nuova, straordinaria, esperienza!

Cosa si prova a interpretare la colonna sonora di un film in lizza a Cannes?
Questa è stata la mia prima esperienza con il cinema e sono felice di aver preso parte a una pellicola così intensa. “Fiore”, infatti, è un film documentario che racconta la realtà all’interno di un carcere minorile: dovete assolutamente andare a vederlo, insegna tanto ed è pieno di emozioni!

Com’è stato confrontarsi con il remake di Maledetta Primavera, un brano storico della grandissima Loretta Goggi?
Strano ma vero, anche questa è stata una “prima volta” per me. In tutti questi anni infatti non avevo mai avuto l’occasione di confrontarmi con un brano di Loretta Goggi. Maledetta Primavera è senza dubbio la colonna sonora perfetta per questo film, e averla potuta interpretare è stato un grande onore!

Qual è il tuo ruolo in Fiore?
Non voglio svelare troppo, ma diciamo che durante uno specialissimo Veglione di Capodanno – unico momento in cui ragazze e ragazzi ospiti del carcere possono stare insieme – entro in scena io, l’ospite d’onore chiamata per cantare durante la serata… Una notte magica per Daphne e Josh, che da quel momento si innamorano.

Che differenza c’è tra lo stare davanti a una telecamera durante un live e un lungometraggio?
Beh, quando si gira un film si fanno molte più riprese rispetto a una normale performance sul palco… e io ho sentito doppiamente l’imbarazzo: alla tensione che ho sempre prima di salire on stage – una sensazione che mi sprona a fare sempre meglio -, si è aggiunta la novità di un contesto nuovo. Alla fine ho imparato moltissimo, mi sono divertita e ho rispolverato alcune nozioni che avevo imparato durante la scuola di cinema e teatro.

Quali sensazioni ti ha regalato il film?
Sicuramente un grande coinvolgimento, anche grazie alla voluta verosimiglianza tra pellicola e mondo carcerario minorile. Parlando con il cast, poi, ho imparato di più su questo mondo e sono tornata a casa più ricca di emozioni e di consapevolezze.

Che consigli daresti a tutte le ragazze che, come le protagoniste di Fiore, non hanno fiducia in loro stesse? Come si trova la propria strada?Io non ho mai avuto paura di confrontarmi con nuove sfide: per capire che qualcosa non ti piace o non fa per te, è necessario provarlo. La giusta impulsività, la determinazione, la voglia di mettersi in gioco, la concentrazione e la capacità di non perdere mai d’occhio l’obiettivo sono tutte qualità fondamentali.

Dopo Fiore ti vedi nei panni di un’attrice?

Cantare è quello che mi soddisfa di più e che mi regala ancora emozioni pazzesche: stare sul palco è un mix impagabile di follia e di comodità assoluta al quale non potrei mai rinunciare. Sicuramente fare l’attrice sarebbe un bel viaggio alla scoperta di me stessa, anche se la telecamera mi mette davvero moltissima soggezione…

I 3 MOTIVI DI GRETA PER NON PERDERVI FIORE:

È un film che parla d’amore e a noi ragazze piacciono moltissimo le pellicole che parlano d’amore…
È entusiasmante
È molto istruttivo

Avete ancora qualche dubbio? Correte al cinema a vedere Fiore!

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