Marta Morreale, giocatrice della Primavera Fiorentina si racconta

Marta Morreale ha 16 anni e coltiva la sua passione per il gioco del calcio fin da quando era bambina. Oggi è una giocatrice della Primavera della Fiorentina e ha partecipato alla prima edizione del torneo Junior TIM Cup.

Chi ha detto che il calcio piace solo agli uomini? Se siete appassionate dello sport più amato del mondo non potrete non apprezzare questo racconto. La storia di Marta infonde speranza a tutte coloro che hanno un sogno nel cassetto. Marta è riuscita a esordire in Serie A e in Nazionale U17, ecco cosa ci ha raccontato…

Il gioco del calcio è rosa!

Raccontaci di te e di come è nata la passione per il calcio?

«Tutto è cominciato quando ero una bambina. Ho un fratello più grande che mi faceva giocare con lui a calcio in giardino e poi c’è mio padre, che è un allenatore. Sembravo fin da subito destinata. Mia madre ha provato a portarmi a danza, ma io continuavo a rincorrere il pallone. In principio ho giocato nella squadra che allenava mio padre, ero l’unica femmina e avevo circa 5 anni. I maschi erano incuriositi da me, ma sono sempre stati dalla mia parte».

Sei mai stata discriminata per il fatto di essere una ragazza?

«A volte capitava che i ragazzi delle altre squadre mi prendessero in giro, ma i miei compagni mi hanno sempre difesa. Sono stati molto solidali con me. E continuano ad esserlo!».

Come sei arrivata alla Fiorentina?

«Mio padre a un certo punto cambiò squadra e io andai con lui, avevo 11 anni. Un giorno feci una partita con una squadra femminile, erano le giovanili della Fiorentina, fra le prime ad avere una squadra femminile a livello professionale. È stato bello, anche perché cominciavo a sentirmi un po’ triste ad essere sempre sola negli spogliatoi, così ho cominciato a giocare in un torneo femminile. Mi sentivo più partecipe e sentivo di essere davvero parte di un gruppo. Nel calcio è molto importante la squadra, e questa si costruisce anche all’interno degli spogliatoi».

Come ci si sente ad essere convocate nella Nazionale Under 17?

«Si prova un grande orgoglio, ho sempre sognato questa cosa. Mi alleno molto per raggiungere i miei obbiettivi e la Fiorentina ha dato alle ragazze questa grande opportunità. La cosa più importante comunque, rimane sempre quella di divertirsi».

Che cosa consigli a chi vuole giocare a calcio?

«Penso che anche quando si incontrano delle difficoltà, non bisogna mai abbandonare. Mai mostrarsi deboli, serve solo divertirsi. Il calcio è uno sport di amicizia e insegna valori importanti validi anche nella vita. Nel calcio non importa se si è maschi o femmine, tutti possono raggiungere i propri traguardi».

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