W il “Miao Day”

 

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Il 17 febbraio, da 26 anni, è la “Festa del gatto”. Una data scelta in modo non casuale. Secondo una tradizione popolare, infatti, febbraio è il “mese delle streghe e dei gatti”. E il 17 è il giorno legato al mistero. Non solo: secondo l’astrologia il segno dell’Acquario è quello delle personalità libere e anticonformiste. E chi mai è più libero, indipendente, insofferente per le regole di un gatto?
Ernest Hemingway in Per chi suona la campana scrisse che “Non c’è animale più libero del gatto (…). Il gatto è l’anarchico migliore”.
Lo scrittore americano amava circondarsi di questi animali. E molte fotografie lo ritraggono al lavoro nella sua casa a Cuba o a Key West con uno o più gatti. Una passione comune con altri scrittori, come Charles Dickens, Colette, Jean Cocteau, Aldous Huxley. Il gatto, insomma, piace a chi ha immaginazione, creatività. E agli spiriti ribelli. Non a caso, secondo il celebre etologo inglese Desmond Morris “Gli artisti amano i gatti, i soldati i cani”.
Disobbediente per natura, il piccolo felino è capace di affezionarsi a noi né più né meno come un cagnolino, ma non accetterà mai di riconoscerci come padroni. “Se sei degno del suo amore – ha scritto Theophile Gautier – un gatto sarà tuo amico, ma mai uno schiavo”.
Non a caso i gatti sono detestati da chi sogna l’autorità e il potere. Alessandro il Grande li odiava, mentre Napoleone e Hitler ne erano addirittura terrorizzati. “Se vuoi conquistare il mondo – scrive ancora Desmond Morris con un pizzico d’ironia – è meglio non dividere la propria vita con un animale che non si lascia assolutamente conquistare. Da nessuno”.

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