CamiHawke: Perfetta secondo chi? Difendiamo la nostra unicità

È un’intervista a tutto tondo quella che ci ha concesso CamiHawke, la rossa creator che non ha paura di dire le cose come stanno. Sul piatto, i temi che fanno parte della sua – e nostra – quotidianità: il rapporto con i social, la difficoltà di accettarsi per come si è, l’importanza di mantenere un atteggiamento positivo. Perché, in fin dei conti, ognuno di noi è unico proprio per com’è. Pregi e difetti inclusi.

Perché ricordare questo messaggio proprio ora? Semplice: convincerci di quanto siamo speciali alla vigilia di quando molte di noi dovranno “mettersi a nudo” – letteralmente! – mostrandosi in costume, ci dà la carica per lasciare paranoie e paure fuori dalla valigia e goderci alla grande questa caldissima estate.

Continua a leggere per l’intervista a CamiHawke realizzata in occasione della collaborazione con Dove per l’iniziativa “Dove Progetto Autostima”. La creator è, infatti, stata scelta insieme a Katia Follesa come ambasciatrice del primo programma formativo integrato sul tema della self-confidence per la scuola e la famiglia. Grazie al contributo di Fondo Scuola Italia e dei suoi formatori, nelle scuole aderenti saranno organizzati workshop per gli insegnanti e lezioni tenute dagli stessi docenti. Obiettivo: educare i ragazzi a costruire una relazione positiva con il proprio corpo, con la propria identità e con gli altri.

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Il rapporto con il web

RM: Parlando di autostima cominciamo da un tasto dolente: gli haters sul web, i “leoni da tastiera” che criticano seguendo una personalissima idea di bellezza…

CamiHawke: È da sempre un argomento che mi sta molto a cuore, proprio perché esponendomi sul web sono spesso diventata bersaglio di questi comportamenti che ho puntualmente condannato. Anche in maniera molto forte e decisa (come è accaduto recentemente sui profili Ig @camihawke e Fb @camihawke ndr). Sul web la maleducazione degli utenti sta degenerando: è opinione diffusa che, diversamente dalla vita quotidiana, sui social si possano dire e fare cose che dal vivo non faremmo. Niente di più sbagliato, non è il Carnevale di Rio.

RM: Come reagisci ai commenti velenosi?

CamiHawke: Posso dirmi una persona realizzata che riesce a parare bene il colpo di un commento inappropriato, per altre ragazze però l’impatto è decisamente più forte. I commenti estetici non sono mai costruttivi (si può dire a qualcuno che è grasso in modo educato??) anche perché sono del tutto arbitrari: non esiste “la” perfezione oggettiva e assoluta. E poi, chi dice cos’è perfetto e cosa no?

RM: Passi mai all’azione con hater particolarmente ottusi?

CamiHawke: Il consiglio è quello di trascurare i commenti dei bulli per concentrarsi su chi ti dà indicazioni per migliorare. Qualche volta cerco di “smontare” chi dice cose stupide, ma si rischia di dare il via a una catena di odio.

La self-confidence

RM: Sei la paladina della bellezza nell’unicità: come fai a esserne così sicura?

CamiHawke: La vita insegna e riflettendo sugli uomini del mio passato mi sono resa conto che mi hanno attratto non tanto per la bellezza, ma per una loro caratteristica particolare. Così mi sono detta: perché questo non dovrebbe valere anche al femminile? Fossette sulle guance, nasino un po’ storto, denti accavallati… se fossimo tutti uguali di che cosa ci innamoreremmo?

RM: Sprigioni sicurezza, come ci riesci?

CamiHawke: In verità, la mia self-confidence è frutto di uno sforzo quotidiano nel credere in me stessa, valorizzandomi al meglio. Non sono mai andata d’accordo con il mio sedere o con i fianchi, ma ho imparato a concentrarmi sui punti di forza. Certo, quando sei giù di tono tendi a vedere tutto nero, ma è importante ricordare di non sprecare energie con quello che non ci piace. Dobbiamo essere costruttivi anche con noi stessi.

RM: Quali atteggiamenti bocci per esperienza personale?

CamiHawke: Sono vietati bilancia o specchio patologici. È inutile perdere ore e ore stando lì a guardare se risulti meglio con una luce o con un’altra. Vivo le stesse insicurezze anch’io, anzi, io per lavoro guardo la mia faccia tutto il giorno, il che ogni tanto mi porta a una molto poco positiva osservazione degenerata. Quando realizzo cosa sto facendo, combatto l’atteggiamento sbagliato pensando a come posso lavorare non sull’immagine, ma sul contenuto del messaggio per renderlo più forte e d’impatto. D’altronde, il modo migliore per combattere il body shaming è quello di utilizzare lo stesso strumento dei detrattori in modo attivo e propositivo!

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