Cinque buoni motivi per investire nell’alternanza scuola-lavoro

Il futuro comincia dai banchi di scuola. Vi sveliamo i cinque buoni principi dell’alternanza scuola-lavoro

Trovare la propria strada non è semplice, a cominciare dalla scelta degli studi. La Jointly-welfare condiviso è una start up che si propone di orientare i giovani dall’università al lavoro. Dimostrando quanto l’orientamento, sia una fase indispensabile per i ragazzi che si avvicinano consapevolmente al mondo del lavoro. Per questo ci svelano i cinque principi per realizzare una buona alternanza scuola-lavoro.

1. Orientare e rendere consapevoli

Prima di approcciarsi verso un’azienda, i giovani devono possedere gli strumenti per essere consapevoli delle proprie prospettive future. Sia che scelgano di entrare nel mondo del lavoro, sia che decidano di proseguire con gli studi. 

2. Preparare le scuole alla svolta culturale 

Affinché l’alternanza esista e possa essere incentivata, anche le scuole devono partecipare a questa trasformazione. I docenti e i presidi devono educare ed essere promotori di questa iniziativa, informando e trasmettendo la potenzialità del progetto e le opportunità che questo modello formativo può offrire ai ragazzi, alle scuole e alle aziende.

3. Preparare le aziende

Così come le scuole anche le aziende devono essere incentivate a rendere più allettante la sfida dell’alternanza scuola-lavoro. In modo da diffonderne un messaggio positivo e, di conseguenza, di successo. Questo è possibile, spiegando alle aziende che l’alternanza permette di promuovere il proprio ruolo sociale, nonché trasformare la visione dell’impresa. Gli uffici non saranno più soltanto un luogo in cui andare a lavorare, ma saranno parte attiva dello sviluppo, delle conoscenze e delle competenze sociali.

4. Creare un’alleanza tra scuola e impresa

Il progetto deve creare una continuità tra i due mondi, sostituendo i pregiudizi che li separano. Il rapporto fra scuola e lavoro deve evolversi. Creando una sana collaborazione che aiuti ad allineare la domanda e le competenze, che il mondo del lavoro richiede e ciò che la nostra scuola offre realmente.

5. Essere valutabili

La buona alternanza deve essere misurata con parametri ben definiti. Deve diventare uno strumento curricolare valido e riconosciuto nelle mani dei giovani, che si preparano per fare il loro ingresso nel mondo del lavoro e dell’università.

 

 

 

 

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